Nel tratto di frontiera dal Garda al Brenta attività delle artiglierie.
Più intensa nella zona montuosa a nord della depressione di Loppio.
L' artiglieria nemica provocò coi suoi tiri l' incendio di Castione a sud di Mori.
La nostra di rimando distrusse l' abitato di Pannone e provocò lo scoppio di un deposito di munizioni in Valle Gresta.
Nel massiccio della Marmolada (Alto Avisio) un nostro riparto di fanteria superando con ardimento gravi difficoltà di terreno e l' accanita resistenza dell' avversario, s' impadroniva di una forte posizione a più di 3000 metri di altitudine.
Furono presi 52 prigionieri, 2 mitragliatrici, armi, munizioni e materiali da guerra.
Sull' Isonzo azioni intermittenti delle artiglierie.
Lungo le pendici settentrionali del Monte San Michele la notte sul 10 aprile l' avversario tentò un attacco che fu prontamente respinto.
Nella passata notte un nostro dirigibile, navigando tra fitte nubi e ostacolato dalla tormenta, raggiunse Valle Lagarina.
Ivi bombardava la linea ferroviaria da Caldiano a Trento e la stazione ferroviaria di questa città, danneggiando e provocando un incendio.
L' aeronave, ricercata e scoperta da numerosi riflettori, fatta segno a vivo fuoco di artiglieria, ritornò incolume nelle linee.

Firmato: CADORNA

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