In Valle di Daone, il giorno 3, nuclei nemici attaccarono di sorpresa un nostro posto avanzato nei pressi di Malga Staboletto.
Sopraggiunti rincalzi, l' avversario fu contrattaccato e volto in fuga.
In Valle di Ledro intensa attività delle artiglierie nemiche senza nostro danno.
In Valle Lagarina, dopo il consueto bombardamento coi maggiori calibri, l' avversario tentò ieri una azione diversiva contro il tratto di fronte Monte Giovo-Tierno, mentre attaccava a fondo la posizione di Coni Zugna.
Fu respinto con gravi perdite.
Nel settore del Pasubio duelli di artiglieria ed avvisaglie di piccoli nuclei.
Lungo la fronte Posina-Astico, dopo intensa preparazione della artiglieria, il nemico, tentò un nuovo violento sforzo in direzione di Monte Alba e del Colle di Posina.
Dopo lotta accanita le fanterie avversarie, falciate dai nostri tiri, ripiegarono in disordine.
Nella zona del Cengio la notte sul 4, un attacco nemico, condotto con forze soverchianti, obbligava le nostre truppe a sgombrare quelle posizioni, ripiegando sulla retrostante linea di Valle Canaglia già rafforzata.
Conserviamo il possesso delle pendici occidentali di Monte Cengio fino a Schiri, contro le quali si infransero, nella stessa notte sul 4, due violenti attacchi nemici.
Lungo la rimanente fronte sino al Brenta azioni delle artiglierie.
Sull' Isonzo, ardite irruzioni di nostri nuclei ci procurarono bottino di armi e prigionieri.

Firmato: CADORNA

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