In Valle Lagarina crescente attività delle artiglierie nemiche.
Sulla fronte del Posina-Astico, dopo accanito combattimento notturno, all' alba del 24 le nostre truppe si impadronirono di Monte Cimone.
Sull' Altopiano di Asiago la notte sul 24 il nemico lanciò due violenti attacchi contro i trinceramenti da noi conquistati presso Colle Zebio.
I bersaglieri del 40° battaglione (14° reggimento) lo ricacciarono ogni volta infliggendogli gravi perdite.
Con brillante contrattacco alla baionetta si impadronirono di altro esteso trinceramento prendendovi alcuni prigionieri ed una mitragliatrice.
Più a nord gli alpini rinnovarono gli sforzi contro la ripida barriera di rocce innalzantesi a più di 2000 metri di altitudine tra i picchi di Monte Chiesa e di Monte Campigoletti.
Sotto il fuoco incessante delle mitragliatrici nemiche sfondarono tre ordini di reticolati riuscendo ad affermarsi poco sotto la cresta.
Nella zona delle Alpi di Fassa, nonostante il maltempo, i nostri estesero la occupazione del terreno fino alla valletta di Ceramana.
Lungo la rimanente fronte l' attività di artiglierie e di bombarde, più intensa nell' Alto Fella, sulle alture a nord-ovest di Gorizia e nella zona di San Michele (Carso).
Velivoli nemici all' alba del 24 lanciarono bombe su San Giorgio di Nogaro ed altre località del Basso Isonzo: nessuna vittima, una casa colonica restò incendiata.

Firmato: CADORNA

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14° reggimentoUnità militari
40° battaglioneUnità militari