(Ufficiale).
Era previsto che, appena dichiarata la guerra, vi sarebbe stata un' azione offensiva contro la nostra costa Adriatica, intesa a produrre un effetto morale anziché a raggiungere un obbiettivo militare.
Ma si era provveduto per fronteggiarla, rendendola di brevissima durata.
Difatti piccole unità navali nemiche, specialmente cacciatorpediniere e torpediniere, dalle 4 alle 6 del 24 corrente hanno tirato colpi di cannone sulla nostra costa adriatica.
Anche aeroplani hanno tentato di attaccare l' arsenale di Venezia.
Le navi avversarie, dopo un brevissimo cannoneggiamento, sono state costrette dal nostro naviglio silurante ad allontanarsi.
Gli aeroplani sono stati cannoneggiati dall' artiglieria-antiaerea fatti segno a un fuoco di fucileria, e attaccati da un nostro aeroplano e da un dirigibile che volavano sull' Adriatico.
Le località attaccate sono Porto Corsini, che rispose immediatamente e costrinse il nemico ad allontanarsi subito; Ancona dove l' attacco diretto specialmente a interrompere la linea ferroviaria, ha cagionato danni facilmente riparabili; Barletta dove l' attacco fu compiuto da un esploratore-cacciatorpediniere che una nostra nave scortata da silurante mise in fuga.
A Jesi aeroplani nemici gettarono bombe sull' «hangar», ma senza raggiungere l' obiettivo.
Ogni altra notizia sulle operazioni di questa notte non ha fondamento.