Nella notte del 17 e nel corso del giorno stesso il nemico tentò di molestare con fuoco d' artiglieria a distanza e con piccoli attacchi talune delle nostre posizioni più avanzate nella regione del Tirolo-Trentino e in Cadore.
Venne respinto ed efficacemente controbattuto dalle nostre artiglierie.
In Carnia è proseguito regolarmente il tiro di demolizione contro il forte di Malborghetto.
Nel pomeriggio del 16 le sue artiglierie tentarono di rispondere ai nostri tiri, ma furono obbligate al silenzio.
Continuano a pervenire nuove notizie intorno alle azioni nei pressi del Monte Nero, già annunziata nei precedenti bollettini, le quali confermano come le nostre truppe da montagna abbiano compiute gesta degne di plauso.
Quando ragioni militari non vi si opporranno, il Paese apprenderà però che non soltanto le truppe da montagna, ma anche le altre molte circostanze hanno già acquistato pieno diritto alla sua riconoscenza.
Sulla frontiera dell' Isonzo la lotta intorno a Plava va assumendo proporzioni maggiori e sempre più va affermandosi l' importanza del successo ivi conseguito.
Una batteria natante della R. Marina ha efficacemente tirato sulle artiglierie nemiche appostate presso Duino.
Nella notte del 17, mentre un' aereonave della R. Marina compieva la distruzione della stazione di Divaccia, i nostri dirigibili eseguivano incursioni in territorio nemico, bombardando, pare con efficacia, le posizioni di Monte Santo e i trinceramenti di fronte a Gradisca, e recando gravissimi danni alla stazione di Ovcja Draga, sulla ferrovia Gorizia-Dornberg.
Rientrarono incolumi.
Firmato: CADORNA