La battaglia continua lungo tutta la fronte dell' Isonzo e il successo delle nostre armi si vien sempre meglio delineando.
Nella zona del Monte Nero le truppe alpine iniziarono l' avanzata lungo l' aspra dorsale di Luznica.
Il nemico oppose vigorosa resistenza, ma i nostri riuscirono a strappargli taluni punti più avanzati, infliggendogli forti perdite e prendendo anche un centinaio di prigionieri.
Di fronte a Plava ed a Gorizia continuarono i nostri lenti progressi.
Furono conquistati altri trinceramenti e catturati un cannone lanciabombe, una mitragliatrice, fucili, munizioni ed altro materiale da guerra.
Nel Carso, durante la notte sul 22, il nemico pronunziò numerosi attacchi, tutti falliti.
Al mattino poi, sopraggiuntigli nuovi ingenti rinforzi, esso, dopo aver eseguito un' intensa preparazione con fuoco di artiglieria, irrompeva con dense masse sulla nostra fronte, specialmente in corrispondenza della nostra ala sinistra.
Le nostre truppe di prima linea, pur duramente provate dalla lunga lotta precedente, riuscirono, mercè il valido concorso delle proprie artiglierie, a sostenere e poi ad arrestare l' urto violento.
Il successivo pronto accorrere dei nostri rincalzi permise quindi di sferrare una vigorosa controffensiva che finì con una vera rotta per l' avversario.
Mentre le artiglierie con tiri precisi e celeri falciavanole colonne nemiche, le fanterie le innalzavano da presso e con manovra avvolgente s' impadronivano di 1500 prigionieri, dei quali 76 ufficiali.
Il terreno dell' azione, ricoperto di cadaveri, attestava delle enormi perdite subite dall' avversario.

Firmato: CADORNA

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