Attività delle artiglierie in vari punti lungo la fronte del Tirolo-Trentino e in Carnia.
Quella nemica tentò la consueta azione distruggitrice sulla borgata di Dosoledo in Valle Comelico.
Prontamente controbattuta, tacque.
Sull' Isonzo, la lotta continuò ieri con crescente accanimento nella soglia formata dalle basse colline di Pevma, Oslavia e quota 188, che si affacciano a Gorizia tra il Podgora e il Sabotino.
Il nemico spiegò ostinata controffensiva diretta a riprendere le posizioni ivi perdute.
I contrattacchi, preceduti ed accompagnati da raffiche intense di numerose artiglierie, raggiunsero una maggiore violenza sulle alture a nord-ovest di Oslavia.
Più volte l' avversario irruppe e penetrò anche nelle linee da noi conquistate, sempre però ne fu ributtato in mischie convulse.
Le nostre valorose truppe e specialmente quelle della IV Divisione non cedettero un palmo delle insanguinate posizioni.
Più volte si gettarono sul nemico alla baionetta, infliggendogli gravi perdite e prendendogli 89 prigionieri dei quali 4 ufficiali.
Sul Carso, respinti quattro contrattacchi notturni, i nostri all' alba ripresero ovunque l' offensiva.
Furono compiuti nuovi progressi fra le vette del Monte San Michele.
Verso S. Martino venne espugnato un forte trinceramento sulla posizione detta «dell' albero isolato» e furono presi al nemico 202 prigionieri, dei quali 4 ufficiali, e un cannone, due mitragliatrici, un lanciabombe, armi e munizioni.
Firmato: CADORNA