Sulla frontiera del Trentino all' intenso bombardamento della giornata del 14, l' avversario fece ieri seguire l' attacco con ingenti masse di fanteria contro il tratto di nostra fronte tra Valle Adige e l' Alto Astico.
Dopo una prima resistenza, durante la quale furono inflitte al nemico gravissime perdite, le nostre truppe dalle posizioni più avanzate ripiegarono sulle linee principali di difesa.
Lungo tutta la rimanente fronte insino al mare l' attività del nemico si esplicò con intenso fuoco di artiglieria e con attacchi di fanteria di carattere diversivo.
Tali furono le azioni svolte in Val Sugana tra Monte Collo e Sant' Anna; nell' Alto Seebach; sulle alture a nord-ovest di Gorizia; sulle pendici settentrionali del Monte San Michele.
Ovunque l' avversario venne prontamente respinto.
Più accaniti furono i combattimenti nella zona di Monfalcone ove, dopo alterna vicenda di lotta, l' avversario contrattaccato con successo, lasciò nelle nostre mani 254 prigionieri tra i quali alcuni ufficiali e due mitragliatrici.
Sono segnalate incursioni di velivoli nemici su località della pianura del Basso Isonzo nella notte sul 15; su Venezia e Mestre la sera del giorno stesso; su Udine all' alba del 16.
Si ebbero in complesso poche vittime e danni lievissimi.
Una squadriglia di nostri Caproni bombardò stamane all' alba la stazione ferroviaria di Ovcia Draga e accantonamenti nemici in Kostanjevica, Lokvica e Segeti, sul Carso.
Furono lanciate sui bersagli 50 bombe con risultati efficacissimi.
Fatta segno al fuoco di numerose batterie ed assalita da torme di velivoli nemici, la nostra squadriglia ritornava incolume dopo aver abbattuti due velivoli dell' avversario, caduti in territorio proprio nel pressi di Gorizia.
Firmato: CADORNA