Dall' Altipiano d' Asiago al mare l' avversario, senza riguardo a perdite, rinnova gli attacchi delle nostre posizioni montane ed in tentativi di forzare nella pianura la linea del Piave.
Le nostre truppe, con pari tenacia, oppongono al nemico preponderante di numero, valida difesa e lo contrattaccano con mirabile slancio.
Nella giornata di ieri si è combattuto dal Monte Fior a Monte Castelgomberto, allo sbarramento di S. Marino, al Monte Prassolan e a nord di Quero, lungo la linea, Rocca Cisa ‒ Monte Cornella Fondo Valle Piave.
Nel piano, tra Salettuol e S. Andrea di Barbarana, l' avversario sforzò all' alba il passaggio del fiume; sotto la protezione di violentissimo fuoco d' artiglieria, le sue truppe passarono sulla destra a Folina e a Fagarè.
Le prime vennero annientate dalle nostre artiglierie e da un fulmineo contrattacco della brigata «Lecce» (265° e 266°): i superstiti, oltre 300 con 10 ufficiali, vennero fatti prigionieri.
Contro quelle molto più numerose passate alla IIa località, fu rivolta 1 'azione decisa e poderosa della 54a divisione, le cui truppe brigata «Novara» (153° e 154°) e 3a bersaglieri (17° e 18° regg.) hanno gareggiato in bravura.
Alla fine della giornata restavano sul terreno numerosi cadaveri nemici, erano ricondotti prigionieri circa 600 soldati e 20 ufficiali, e i rimanenti addossati all' argine del fiume, erano battuti dalle nostre artiglierie che ne ostacolavano il ritorno sull' altra sponda.
Nell' ansa di Zenson il nemico venne contenuto in zona sempre più ristretta.
Sul basso corso del Piave, la difesa è efficacemente coadiuvata dalla Regia Marina, con mezzi aerei, batterie fisse e natanti e naviglio leggero.
Favorita dalle condizioni atmosferica, l' opera dei nostri aerei ha potuto, nella giornata, svolgersi proficua contro ammassamenti di truppe nemiche.
Firmato: DIAZ