All' alba d' ieri, terza giornata della rinnovata lotta tra Brenta e Piave, l' avversario dopo aver concentrato per parecchie ore il fuoco delle sue batterie sulle nostre posizioni in regione Col Caprile - Col della Berretta, le assalì violentemente.
Trovata intatta e salda la nostra resistenza, sospese l' attacco delle fanterie e, pur mantenendone forte la pressione, riprese il tiro d' artiglieria che durò l' intera giornata.
Fu efficacemente controbattuto dalle nostre fanterie che, insieme agli aeroplani da bambardamento, trovarono buon bersaglio nei grossi ammassamenti di truppe nemiche sostanti nei valloni a nord delle nostre linee.
Nelle prime ore del mattino, nutrite raffiche di fuoco, seguite da violento tiro di distruzione, hanno investito le nostre posizioni del saliente di Monte Solarolo che alle 11 e 30 sono state impetuosamente attaccate con azione avvolgente da ovest e da nord-est.
Forti ondate d' attacco, mutatesi talvolta in dense masse furono lanciate contro il Col dell' Orso, il monte Solarolo, e la testata di Val Calcino; intensa azione di fuoco venne diretta sulle Porte di Salton.
Con magnifico contegno e strenua resistenza, spinta fino al combattimento corpo a corpo e alla lotta a colpi di granata a mano, le nostre fanterie, splendidamente coadiuvate da batterie nostre e francesi, mantennero le posizioni e respinsero l' avversario.
A notte, allorchè il combattimento diminuì d' intensità, un insignificante e brevissimo tratto di terreno, sgombrato a passo a passo dai valorosi difensori, rappresentava per il nemico l' unico compenso agli immensi sacrifici di sangue della giornata.
Tre velivoli precipitarono abbattuti dai nostri aviatori in Val D' Assa, a nord d' Asiago, e a nord di Monte Grappa; un quarto, colpito da fuoco di artiglieria, cadde nei pressi di Susegana.
Firmato: DIAZ