5 - 16 giugno
Sulla frontiera alpina sono tuttora in sviluppo azioni di ricognizione che si svolgono tutte oltre confine, inutilmente contrastate dall' avversario, che ha lasciato nelle nostre mani prigionieri ed armi automatiche.
Nel Mediterraneo, Marina ed Aviazione continuano la loro attività con risultati sempre più efficaci e promettenti.
Mentre la radio inglese confermava ufficialmente la perdita dell' incrociatore Calipso di cui era stata data notizia nel bollettino n. 2, nostre siluranti in una nuova azione vittoriosa contro sommergibili nemici, ne affondavano uno.
Nel contempo la nostra aviazione, confermando il suo spirito aggressivo, prende dovunque l' iniziativa.
Con sicuro successo sono stati effettuati numerosi bombardamenti contro le basi aeree francesi e le opere portuarie della Corsica, contro l' Arsenale di Burmola (Malta) ed una vasta audace azione offensiva da parte di settanta velivoli da caccia sulle basi aeree di Cannet des Maures e di Cuers Pierrefeu nella Francia meridionale.
Quaranta velivoli avversari sono stati distrutti, una parte in violenti combattimenti, un' altra parte al suolo.
Un grande deposito di munizioni saltava in aria e numerosi incendi si sviluppavano.
Notevole la reazione avversaria: cinque nostri velivoli non sono rientrati alle basi.
Nell' Africa settentrionale sono in corso violente azioni contro forze inglesi che, appoggiate da numerosi carri armati, avevano tentato un attacco in direzione Sidi Azeiz.
Nell' Africa orientale nostre unità aeree hanno bombardato le basi aeree di Berbera e di Mandera; nel cielo di Massaua due velivoli inglesi, che tentavano una incursione, sono stati abbattuti.
Nella notte del 15 il nemico ha effettuato le solite incursioni aeree sul territorio metropolitano.
Su Genova è stata lanciata qualche bomba che ha prodotto danni limitati ed alcune vittime tra la popolazione civile.
Quattro velivoli nemici sono stati abbattuti dalla artiglieria contraerea di Genova.