194 - 18 dicembre
Nella zona di frontiera cirenaica le truppe nemiche, per il logorio e le perdite subite, hanno rallentato nella giornata di ieri - nona della grande battaglia - la loro pressione.
Le nostre artiglierie hanno efficacemente battuto reparti di mezzi meccanizzati nemici, mentre le nostre formazioni aeree hanno bombardato unità corazzate più lontane.
L' incrociatore nemico silurato dinanzi a porto Bardia, di cui al bollettino n. 193, è stato visto capovolgersi ed affondare.
Gli aerosiluranti affondatori erano al comando del capitano pilota Grossi e del tenente pilota Barbani, coadiuvati dagli osservatori tenenti di vascello Marazio e Riva.
Nostri apparecchi hanno bombardato navi da guerra inglesi presentatesi davanti a Porto Bardia.
La aviazione da caccia avversaria ha contrastato l' azione dei nostri bombardieri, che hanno abbattuto un apparecchio Gloster.
Nostre formazioni da caccia, di scorta ai bombardieri, hanno impegnato combattimento con la caccia nemica: un Hurricane è stato abbattuto; un nostro apparecchio da caccia non è rientrato.
Dei cinque apparecchi nazionali che nel bollettino n. 193 erano stati dati come perduti, due hanno fatto rientro alla base.
Fra i tre apparecchi che si possono ritenere definitivamente perduti è anche quello del colonnello Aramu, due volte Atlantico, bombardiere di eccezione, che alla testa dello stormo aveva diretta l' azione.
Nella giornata del 16 sono stati abbattuti 5 caccia inglesi.
Sul fronte greco, nel settore dell' 11a Armata, si sono svolti aspri combattimenti.
Nostre formazioni da caccia hanno effettuato efficaci azioni di mitragliamento su concentramenti di truppe nemiche.
In Egeo, nella mattinata di ieri, aerei nemici hanno lanciato alcune bombe su Rodi e Stampalia.
In Africa orientale, nostre formazioni aeree hanno effettuato un' azione notturna sui campi di Erkowit, Sabt e Summit, sorprendendoli in piena attività: sono stati spezzonati una diecina di apparecchi al suolo.
Una nostra formazione da bombardamento ha eseguito un' efficace azione notturna sugli impianti portuali e sui depositi di nafta di Porto Sudan.
Durante il volo di rientro un apparecchio, per il cattivo tempo, era costretto ad atterrare in territorio nemico; riusciva però a ripartire rientrando incolume alla base.
Altre azioni da bombardamento venivano effettuate dai nostri reparti sulla stazione ferroviaria di Ghedaref e sugli apprestamenti difensivi di Otrub e Monte Rejan.
Durante la giornata, ad ondate successive, formazioni da bombardamento hanno ripetuto l' azione sulla base aerea, il porto e il deposito di nafta di Porto Sudan; quattro velivoli nemici sono stati sicuramente distrutti al suolo; gli impianti portuali e i depositi di nafta sono stati danneggiati in maniera evidente: grandi colonne di fumo erano visibili a distanza.
Una nostra formazione attaccata da sette velivoli da caccia ne abbatteva due; un nostro velivolo non è rientrato.
Nei pressi di el Uasch la nostra aviazione ha bombardato e spezzonato mezzi meccanizzati nemici; un apparecchio non è rientrato.