230 - 23 gennaio
Sul fronte greco, azioni di carattere locale durante le quali abbiamo inflitto all' avversario sensibili perdite.
Sono state spezzonate truppe nemiche.
Durante una incursione aerea dell' avversario su una località albanese, un nostro caccia ha raggiunto i velivoli avversari abbattendone uno e ponendo in fuga gli altri.
La battaglia asprissima fra i capisaldi della piazzaforte di Tobruk è continuata per tutta la giornata di ieri.
Solo nel pomeriggio gli australiani sono penetrati nell' abitato di Tobruk dove tutto era stato dato alle fiamme e la vecchia nave San Giorgio era stata fatta saltare con la dinamite.
Nel settore occidentale della Piazza alcuni capisaldi oppongono ancora una strenua resistenza all' attacco nemico.
Le forze italiane concentrate a Tobruk consistevano in una sola divisione più alcuni reparti di Marina e guardie di frontiera.
Il nemico stesso è costretto ad ammettere che le perdite subite dalle sue cinque divisioni attaccanti sono state particolarmente gravi.
La nostra aviazione ha bombardato concentramenti di truppe nemiche; quella avversaria ha effettuato incursioni su alcune località della Libia arrecando qualche danno.
In Africa orientale, sul fronte del Sudan, azioni di artiglierie e di pattuglie nella zona di Gallabat; attacchi nemici nella zona di Cherù sono stati respinti dai nostri contrattacchi, che hanno inflitto notevoli perdite all' avversario.
In Egeo, aerei nemici hanno tentato di colpire una nostra base aerea; fatti segno al fuoco della difesa contraerea si allontanavano senza essere riusciti ad arrecare alcun danno.
Un velivolo è stato colpito dalle nostre batterie ed è precipitato in fiamme.
Un altro velivolo, di tipo catapultabile, veniva abbattuto dai nostri aerei da caccia nei pressi di una base avversaria.
Nella notte dal 22 al 23 aerei britannici hanno effettuato incursioni su Catania e su un' altra località della Sicilia, senza causare danni.