232 - 25 gennaio
Gli ultimi reparti che nel settore occidentale di Tobruk opponevano una disperata resistenza all' attacco nemico, sono stati sopraffatti nella giornata di ieri.
Le forze che si trovavano nella piazzaforte di Tobruk si componevano di una divisione di fanteria, la Sirte, di un battaglione di guardie alla frontiera, di un battaglione di Camicie Nere, di reparti di marinai e artiglieri: un totale di 20 mila uomini circa.
Queste forze hanno resistito per 19 giorni al triplice incessante bombardamento dalla terra, dal mare e dall' aria e hanno tenuto testa per quattro giorni all' assalto finale.
Le nostre artiglierie hanno sparato sino all' ultimo proiettile e hanno prodotto larghi vuoti nei reparti australiani.
Anche le nostre perdite in uomini e in materiali sono state forti.
Secondo una radio - comunicazione del nemico sono stati sgombrati da Tobruk oltre duemila feriti italiani.
Nella battaglia di Tobruk che è stata durissima, secondo la stessa confessione nemica, le forze armate d' Italia hanno eroicamente combattuto.
Dopo Tobruk la battaglia si è spostata ad ovest, dove puntate di mezzi corazzati nemici sono state respinte dal nostro fuoco, al quale si è aggiunto il bombardamento e il mitragliamento effettuato dalla nostra aviazione; un aereo nemico tipo Blenheim è stato abbattuto dalla nostra caccia.
Sul fronte greco, nonostante sfavorevoli condizioni atmosferiche, sono state conquistate con azioni di carattere locale importanti posizioni e sono state inflitte al nemico perdite sensibili in prigionieri ed armi automatiche.
Nell' Africa orientale sono continuati i combattimenti sulla fronte del Sudan nelle zone di Cherù e di Aicotà, validamente appoggiati dai nostri reparti aerei.
Formazioni da bombardamento del C.A.T. hanno attaccato nel tardo pomeriggio di ieri una formazione navale nemica nel Mediterraneo centrale.
Dai primi accertamenti un incrociatore nemico pesante risulta colpito a poppa con una bomba di grosso calibro.
In Atlantico un nostro sommergibile al comando del capitano di corvetta Carlo Alberto Teppati ha affondato il piroscafo greco Eleni di 6.000 tonnellate.
Un altro sommergibile, al comando del capitano di corvetta Salvatore Todaro, ha affondato dopo aspro combattimento l' incrociatore ausiliario inglese Emoeus di 7.000 tonnellate, carico di truppe.

Entità nominali

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Aicotà
Atlantico
Cherù
Mediterraneo
Sudan
Tobruk
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EntitàTipo 
SirteUnità militari
BlenheimAeroplani
EleniNavi
EmoeusNavi
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