484s - 29 settembre
La formazione navale nemica partita da Gibilterra, cui accenna il bollettino ordinario di ieri numero 482, era composta di un convoglio scortato da una nave portaerei, da una nave da battaglia, da un numero imprecisato di incrociatori e da una diecina di cacciatorpediniere.
Non appena fu avvistata dai nostri ricognitori, partirono immediatamente dalle basi della Sardegna nostri aerosiluranti: un incrociatore leggero colpito da due siluri è subito affondato (capi equipaggi dei velivoli capitano Melley e tenente Setti); un incrociatore leggero è stato colpito con un siluro (capo equipaggio tenente Giacoppinelli); una grossa unità, colpita da siluro (capo equipaggio del velivolo tenente Venturini); un incrociatore leggero, colpito con un siluro (capo equipaggio del velivolo tenente Bucceri); un incrociatore di circa 10 mila tonnellate, colpito da un siluro, ha sbandato uscendo dalla formazione (capo equipaggio del velivolo, capitano Marini).
Subito dopo un altro nostro velivolo, con capo equipaggio il tenente Cristiani, ha colpito lo stesso incrociatore che è affondato.
I piloti della caccia di scorta hanno notato la messa in acqua di scialuppe da salvataggio.
Una seconda ondata di due gruppi, comandati rispettivamente dal colonnello Seidl e dal maggiore Buri, hanno proseguito l' attacco con questi risultati: una nave da battaglia colpita a prua con un siluro, un incrociatore colpito al centro con un siluro, un incrociatore colpito.
In una terza ondata sono stati colpiti: con un siluro un incrociatore leggero (capo equipaggio del velivolo capitano Grossi); con due siluri un incrociatore da 10 mila tonnellate, che è affondato (capi equipaggi dei velivoli tenenti Barioglio e Cipriani).
Verso sera altra formazione partita dalle basi della Sicilia ha attaccato le unità superstiti e sicuramente colpito con un siluro ciascuno un incrociatore pesante e un cacciatorpediniere (capi equipaggio dei velivoli capitano Magagnoli e tenente Silva).
Riassumendo, sono stati sicuramente affondati due incrociatori pesanti e uno leggero e colpiti più o meno gravemente con siluri una nave da battaglia e un' altra grossa unità imprecisata, sei unità di tonnellaggio minore, un cacciatorpediniere.
Mentre si svolgeva la battaglia avevano luogo furiosi scontri tra i nostri e i velivoli nemici.
Sei velivoli inglesi sono stati abbattuti in fiamme: otto nostri velivoli non sono rientrati alle basi.
Devono considerarsi caduti alla testa delle loro formazioni il colonnello comandante dello stormo e tre comandanti di squadriglia.
Durante questa grande battaglia che è durata dalle 13 alle 22 del giorno 27 i nostri aviatori in magnifica gara di ardimento e con superbo sprezzo del pericolo si sono scagliati contro la flotta inglese non solo con la potenza degli esplosivi ma anche con il loro coraggio e la loro inarrestabile decisione di colpire.
Delle navi mercantili che formavano il convoglio una è stata silurata da unità sottili della Regia Marina nel Canale di Sicilia; un' altra, colpita e affondata al largo delle coste algerine da unità della R. Marina; due altre, per complessive 23 mila tonnellate, sono state affondate nel tratto di mare tra la Sardegna e la Tunisia, da aerosiluranti aventi quali capi equipaggi i tenenti Focacci, Belloni e Di Bella.
Luogo | Reset |
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