1151 - 20 luglio
L' aumentata pressione nemica, lungo lo schieramento delle truppe dell' Asse in Sicilia, continua ad essere tenacemente contrastata.
Ad oriente della Sicilia, sommergibili italiani affondavano un piroscafo da 8 mila tonnellate e ne siluravano un altro di grosso tonnellaggio, un' unità mercantile di media stazza ed una da guerra di tipo imprecisato venivano colpite da nostri aerosiluranti.
Nella rada di Augusta e nel porto di La Valletta bombardieri italiani e germanici danneggiavano naviglio nemico alla fonda.
I danni arrecati dalle formazioni americane, che con alcune centinaia di quadrimotori hanno ieri, durante tre ore, attaccato Roma, sono ingenti; risultano, tra gli altri, gravemente colpiti ed in parte distrutti, edifici sacri al culto ed alla scienza e quartieri di abitazioni operaie: in particolare la basilica di S. Lorenzo, il cimitero del Verano, la Città Universitaria, il complesso ospedaliero del Policlinico, i caseggiati popolari delle zone Prenestina e Latina.
Il numero delle vittime civili finora accertate ascende a 166 morti e a 1659 feriti.
Durante e dopo l' incursione la popolazione ha dato esempio di disciplina e di calma.
Sette velivoli sono stati abbattuti dalle artiglierie contraeree ed uno dalla caccia.
Questa notte Napoli e minori località della Campania e del Lazio sono state obiettivo di incursioni avversarie: sono segnalati danni non gravi e limitate perdite fra la popolazione.
Sicilia, è comandato dal tenente di vascello Claudio Celli da Venezia.