RAPPORTO UFFICIALE DELLO STATO MAGGIORE DELLA MARINA.
Le perdite subite dalla Marina austro-ngarica nella giornata del 24 corrente (a prescindere dal noto episodio di Porto Buso) si possono così riassumere:
La torpediniera austriaca «S-80», avvicinatasi al canale di Porto Corsini, fu presa sotto il fuoco della batteria mascherata che il nemico ignorava e fu così gravemente danneggiata, da dover essere ricondotta a Pola, facendo acqua per numerose falle.
Il cacciatorpediniere «Scharfschütze» che cooperava con la torpediniera «S-80» subì danni notevoli nel personale e nel materiale e dovette essere soccorso dall' esploratore «Novara» per potersi disimpegnare.
Il modernissimo esploratore «Novara» durante la sua azione di soccorso, venne ripetutamente colpito nello scafo ed ebbe numerosi morti, tra cui un tenente di vascello.
Il cacciatorpediniere «Czepel», nuovissimo, del tipo «Tatra», venne gravemente danneggiato nell' inseguimento fatto dal nostro reparto navale sopraggiunto durante l' azione contro il «Turbine».
Tutte queste notizie sono confermate da bollettini del nemico, da comunicazioni da noi intercettate ad esso.
Occorre aggiungere l' altra attendibilissima, per quanto non proveniente da fonte ufficiale, che l' esploratore austriaco «Helgoland» nell' azione susseguente contro il nostro cacciatorpediniere, venne così duramente provato dal fuoco del nostro reparto navale, che fu veduto navigare scortato da cacciatorpediniere e fortemente sbandato sulla sinistra, a causa di vie d' acqua.
Di fronte a queste gravi perdite del nemico, noi non dobbiamo lamentare che quella d' un vecchio cacciatorpediniere del 1901 di 3330 tonnellate, il «Turbine».
Questo, la mattina del 24 corr., essendo in servizio d' esplorazione, avvistò un cacciatorpediniere nemico, al quale dette immediatamente la caccia, allontanandosi così dal grosso del reparto navale, al quale era aggregato.
La caccia durava da circa mezz' ora, quando sopraggiunsero altre quattro unità nemiche, tre cacciatorpediniere e l' incrociatore leggero «Helgoland».
Il «Turbine» ripiegò allora sul reparto navale a cui era aggregato, ma, colpito per due volte nelle caldaie, andò man mano perdendo di velocità.
Tuttavia continuò a combattere per circa un' ora, nonostante che un forte incendio divampasse a bordo.
Esaurite tutte le munizioni, il comandante ordinò che fossero aperte le valvole di comunicazione col mare per affondare la nave e sottrarla alla cattura da parte del nemico.
Il «Turbine» cominciò così ad affondare, ma, nonostante avesse cessato il fuoco, e, con tutto l' equipaggio allineato a poppa fosse in così gravi condizioni, il nemico continuò a cannoneggiarlo a distanza ravvicinata.
Il comandante (che sin dall' inizio del combattimento era stato ferito) quando il «Turbine» stava per affondare completamente, ordinò alla gente di gittarsi in mare.
I cacciatorpediniere austriaci misero in mare battellini per prestare soccorso ai naufraghi, ma in quel momento, essendo comparso il reparto navale cui si appoggiava il «Turbine» il nemico, ricuperati frettolosamente i battellini, si diresse a tutta forza verso la propria costa.
Le nostre navi, lanciate in mare le scialuppe per soccorrere i naufraghi, inseguirono il nemico, aprendo il fuoco.
Un cacciatorpediniere del tipo «Tatra» (il Czepel) e l' «Helgoland» vennero ripetutamente colpiti e gravemente danneggiati; del «Turbine» furono salvati nove uomini.
I comunicati austriaci, venuti a nostra conoscenza, affermano sieno stati ricuperati 35 naufraghi, tra i quali il comandante.
Si daranno appena è possibile, notizie esatte sui salvati e perduti.
Il comandante in capo della piazza marittima di Venezia dà le seguenti informazioni:
Un particolareggiato rapporto dell' azione compiuta, dal cacciatorpediniere a Porto Buso il 24 corr. conferma che la nave entrò di sorpresa nel porto, cannoneggiò la caserma e distrusse i pontili e numerosi autoscafi.
Il primo tenente di fanteria ungherese Yohu Maroth, dopo aver fatto spiegare la bandiera bianca, si recò a bordo dello «Zeffiro» ove si arrese coi suoi uomini, consegnando la propria sciabola.
Due nostre torpediniere hanno avuto ieri uno scontro con una torpediniera e due sommergibili austriaci.
Uno di questi, ripetutamente colpito, emanò un denso fumo nero, sollevò una colonna d' acqua e con un forte boato scomparve, lasciando larghe chiazze d' olio alla superficie.
Il comandante della torpediniera ritiene sia affondato.
Le nostre torpediniere sono completamente illese.
Ieri il dirigibile navale «M. 2» volò sopra Sebenico e lanciò bombe che colpirono varie cacciatorpediniere di un gruppo ancorato alla foce del fiume Budua.
L' aeronave fu cannoneggiata vivamente, ma senza risultato, e fece ritorno incolume.

Firmato: THAON DI REVEL

Scansione del bollettino

Entità nominali

Luoghi:
Navi:
Unità militari:
Persone:
Aeroplani:
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Luogo Reset
Pola
Venezia
Porto Buso
Budua
Porto Corsini
Sebenico
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EntitàTipo 
Yohu MarothPersone
M. 2Aeroplani
CzepelNavi
HelgolandNavi
NovaraNavi
S-80Navi
ScharfschützeNavi
TatraNavi
TurbineNavi
ZeffiroNavi