La lotta oltre i confini del Cadore diviene più intensa.
Nella zona del Monte Piana il nemico in forze ed appoggiato da numerose artiglierie tentò ieri la riscossa contro le posizioni onde era stato snidato il giorno innanzi; dopo accanito combattimento fu ricacciato con gravi perdite.
In valle di Oberbacher Kanzel poco a sud-est dell' Oberbaker Spitz e vi si afforzarono, mentre un altro riparto occupava un importante nodo di comunicazioni montane ad occidente di Forcella Cengia.
Sull' Isonzo è stato iniziato dalle nostre artiglierie il tiro di demolizione contro le opere a difesa della Conca di Plezzo.
Una batteria nemica postata ed abilmente dissimulata in caverna, sullo Svinjak, venne ieri colpita in pieno.
Sul Carso, nella notte sul 13, l' avversario lanciò numerosi razzi luminosi sulle nostre posizioni, senza per altro pronunciarvi alcun attacco.
Le nostre artiglierie continuano la metodica distruzione dei trinceramenti nemici.
Alcuni di questi, antistanti alla nostra occupazione di Sei Busi, vennero sconvolti; i difensori messi in fuga e colpiti poi in maggior parte da tiri a «shrapnel» o di fucileria.
Velivoli nemici hanno in questi giorni volato con frequenza sulla regione dell' Isonzo; le nostre batterie antiaeree li ricacciarono sempre con tiri efficaci.

Firmato: CADORNA

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