Nella notte sul 23 e nella giornata successiva il nemico ha tentato con violenti attacchi di sorpresa ed a viva forza di riprendere talune delle importanti posizioni da noi conquistate.
Azioni siffatte, precedute sempre ed accompagnate sempre da intenso fuoco di artiglieria, si ebbero sul Col di Lana, nel settore di Zagora e sulle alture a nord-est di Oslavia.
Tutti gli attacchi furono respinti con gravissime perdite per l' avversario, che, sulla nota altura di quota 188, abbandonò più di 300 cadaveri.
L' incessante nostra offensiva sul Carso fu ieri coronata da brillante successo nella zona del monte S. Michele.
Estesi e profondi trinceramenti tra la quarta vetta del monte e la chiesa di S. Martino furono espugnati, i difensori circondati e fatti in gran parte prigionieri.
Tosto il nemico tempestava di proiettili d' artiglieria d' ogni calibro le perdute posizioni e al riparo di tale cortina di fuoco ammassava ad est di S. Martino ingenti forze per il contrattacco.
Mentre le nostre fanterie resistevano saldamente sulle posizioni raggiunte da ogni parte della fronte con rapidità e precisione, la nostra artiglieria concentrava tiri aggiustati e celeri sulle colonne nemiche, disperdendole.
Caddero nelle nostre mani 514 prigionieri, dei quali molti ufficiali, grande quantità di viveri, di munizioni e di materiale da guerra.
Velivoli nemici lanciarono bombe su Arsiero, producendo lievissimi danni, e su Ala, ove furono feriti quattro soldati.
Una nostra squadriglia bombardò il campo d' aviazione nemico in Aisovizza, altri in allestimento ad Aidussina e la stazione di Vogersko ed Aidussina, e Reifenberg e San Daniele.
Fatti segno ai consueti tiri degli antiaerei, i velivoli ritornarono incolumi.

Firmato: CADORNA

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