Sulla fronte Giulia, da Tolmino al mare, il fuoco di distruzione delle nostre artiglierie e bombarde contro le poderose linee nemiche raggiunse nella mattina di ieri una maggiore violenza, provocando vivacissima reazione di numerose batterie avversarie d' ogni calibro.
Verso mezzogiorno, ardite irruzioni delle nostre fanterie su vari tratti della fronte nemica ci fecero realizzare sensibili progressi nella zona di Plava, sulle falde di Monte Cucco e sulle alture ad oriente di Gorizia e del torrente Vertoibizza.
Contemporaneamente nel settore settentrionale del Carso puntate di nostri reparti raggiungevano le sconvolte linee dell' avversario ad est del Dosso Faiti, riportandone prigionieri.
L' azione delle nostre fanterie continua serrata, con l' efficace concorso di artiglierie e bombarde che controbattono quelle attivissime del nemico.
Numerosi prigionieri cominciano ad affluire ai nostri campi di concentramento.
L' aviazione fu anch' essa assai attiva.
Al mattino nostri velivoli bombardavano baraccamenti nemici nelle vicinanze di Chiapovano.
Nel pomeriggio una forte squadriglia volava sulla zona delle retrovie nemiche ad oriente di Gorizia, lanciando circa duecento bombe su accampamenti e convogli.
I nostri arditi aviatori, abbassatisi a 500 metri, mitragliarono anche truppe nemiche ammassate, scompigliandole.
I velivoli ritornarono tutti ai propri campi.
Sulla rimanente fronte del teatro delle operazioni, sono segnalati colpi di mano del nemico contro talune delle nostre posizioni avanzate a nord-ovest di Tolmino e sull' altopiano di Asiago.
Fallirono tutti con sensibili perdite degli assalitori.

Firmato: CADORNA

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