Nella notte sul 18 lungo le fronti Tridentina e Carnica si ebbe un vivace risveglio di attività combattiva locale; l' azione nemica fu specialmente accanita contro la nostra linea tra la valle del Posina e quella del Rio Freddo, dove, dopo ripetuti attacchi in forze e parecchi concentramenti di fuoco riuscì all' avversario di occupare un nostro posto avanzato a nord di Monte Majo e di irrompere in un altro ad est di Cagliari.
Lo sloggiammo dal primo con energico contrattacco e lo ricacciammo col fuoco dal secondo.
Furono da noi catturati una quarantina di soldati e tre ufficiali.
A Monte Mesola, (alto Avisio) a nord del passo di Monte di Comelico, fra il Pal Grande e il Pal Piccolo e sul Monte Granuda, grossi nuclei nemici vennero fugati prima che potessero raggiungere le nostre posizioni.
Sulla fronte Giulia, un attacco contro le pendici settentrionali del San Gabriele, effettuato con lancio di bombe a mano da riparti di assalto, si infranse sotto il nostro fuoco.

Firmato: CADORNA

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