Sull' Altipiano di Asiago l' avversario, dopo aver reso formidabile lo schieramento delle artiglierie e rinnovate e accresciute le forze duramente provate nei precedenti combattimenti, ha iniziato l' attacco delle nostre posizioni.
Il primo urto sferrato ieri, è stato saldamente sostenuto dai nostri e unico vantaggio conseguito dagli austro-germanici, a prezzo di ingenti perdite, è la conquista di qualche posizione che non ha scosso la saldezza della nostra resistenza.
Preceduto da un tiro di distruzione iniziato nella notte e continuato violentissimo per parecchie ore, accompagnato da poderose raffiche di interdizione, le masse nemiche hanno eseguito un doppio attacco contro il nostro caposaldo delle Melette.
Il primo, da nordovest, dopo vari tentativi di avanzata, arrestato dal nostro tiro di sbarramento, s' infranse definitivamente nel pomeriggio sul tratto monte Sisemol - pendici sud occidentali di Meletta di Gallio, dove, con violenti corpo a corpo, gli assalitori vennero decisamente ributtati con gravi perdite e lasciandoci anche qualche centinaio di prigionieri.
Il secondo, da nord-est, fu portato con maggiori forze e tenacia tra monte Tondarecar e monte Badenecche.
Qui, dopo lotta accanitissima, prolungatasi fino alle prime ore di questa mattina, l' occupazione di alcune trincee, potuta effettuare dall' avversario, ci consigliò a ritrarre qualche tratto più avanzato, della nostra linea.
A Zenson sul Piave, essendosi notato maggior movimento, una nostra compagnia d' assalto, felicemente appoggiata dall' artiglieria che distrusse 5 passarelle in quel punto costruite dal nemico, attaccò l' avversario nell' ansa infliggendogli perdite e riportando alcune decine di prigionieri e mitragliatrici.

Firmato: DIAZ

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Asiago
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Meletta di Gallio
Monte Badenecche
Monte Sisemol
Monte Tondarecar
Zenson
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