966 - 16 gennaio
Alle azioni aeree degli scorsi giorni sono seguite, sul fronte sirtico aspri combattimenti terrestri nel corso dei quali le unità britanniche attaccanti venivano contenute e respinte in dura prolungata lotta; trentacinque carri armati nemici risultano distrutti.
In Tunisia, elementi avversari, appoggiati da mezzi blindati, erano costretti a ripiegare, a seguito di vivaci scontri.
In entrambi i settori della battaglia le aviazioni italiana e germanica sono intervenute con successo, bombardando centri delle retrovie e basi portuali, mitragliando colonne in marcia e in sosta, intercettando con successo le formazioni dell' opposta aeronautica.
Tre apparecchi sono stati abbattuti da cacciatori italiani, tredici da quelli tedeschi; molti altri incendiati o danneggiati al suolo.
Incursioni su Tripoli non hanno provocato danni di rilievo: sono segnalati tre morti e cinque feriti fra la popolazione libica; due bombardieri precipitavano sotto il tiro delle artiglierie della difesa.
Alcune bombe venivano pure sganciate sull' isola di Lampedusa e su Gela, le cui batterie contraeree centravano e distruggevano ciascuna un velivolo.
Due nostri aerei non hanno fatto ritorno dalle operazioni della giornata.
Nella notte sul 16 la torpediniera Perseo, al comando del tenente di vascello Saverio Marotta, mentre navigava in servizio di protezione del traffico, è stata attaccata da tre grossi cacciatorpediniere nemici.
Li ha audacemente affrontati silurandone uno e sebbene colpita e con incendio a bordo, è riuscita a rientrare alla base.

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Lampedusa
Tripoli
Tunisia
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