1153 - 22 luglio
In Sicilia il nemico ha sviluppato, nei settori centrale e orientale del fronte, azioni di fanteria e di carri armati, alle quali le forze dell' Asse hanno opposto tenace resistenza infliggendo alle unità attaccanti sensibili perdite in uomini e mezzi.
Lungo le coste sud - orientali della Sicilia nostri aerosiluranti colpivano 7 grossi piroscafi, uno dei quali esplodeva; una nave cisterna veniva affondata e 6 mercantili danneggiati da bombardieri dell' Asse nella rada di Augusta.
Nella notte sul 16, al largo di Siracusa, un nostro sommergibile ha attaccato una formazione composta da 2 grandi unità e numerosi cacciatorpediniere, colpendo con due siluri una delle unità maggiori.
Grosseto, Napoli, Salerno e Cagliari sono state bombardate dall' aviazione anglo - americana: danni di scarsa entità.
Nei pressi di Salerno gli apparecchi nemici mitragliavano un treno che trasportava prigionieri di guerra.
Le batterie della difesa facevano precipitare un aereo a Milis e un altro a Uras (Sardegna).
La caccia notturna italiana ha abbattuto 3 apparecchi; nelle prime ore di stamane un velivolo germanico distruggeva un bimotore britannico che aveva tentato un' azione di mitragliamento su di un aeroporto della Capitale.
Il sommergibile che, nella notte sul 16 corrente, ha agito contro una formazione navale avversaria al largo di Siracusa, è al comando del tenente di vascello Aldo Turcio da Venezia.
In base ad ulteriori accertamenti le perdite sofferte dalla popolazione di Roma, a seguito dell' incursione del giorno 19, ammontano a 717 morti e 1599 feriti.
Nelle incursioni citate dai bollettini nn. 1152 e 1153 Si deplorano le seguenti vittime finora accertate:
- Crotone 1 morto e 2 feriti;
- Grosseto 1 morto e 5 feriti;
- Salerno 16 morti e 52 feriti (la maggioranza prigionieri di guerra).

Entità nominali

Luoghi:
Navi:
Unità militari:
Persone:
Aeroplani:
Visualizzazione 1-10 di 13 risultati.
Luogo Reset
Augusta
Cagliari
Crotone
Grosseto
Milis
Napoli
Roma
Salerno
Sardegna
Sicilia
EntitàTipo 
Nessun risultato trovato.