In Val Sugana è segnalata la distruzione da parte degli Austriaci di taluni ponti e delle strade rotabili e ferroviaria di fondo valle nel tratto fra Roncegno e Novaledo.
Contro Monte Armentera l' avversario tentò la sera del 27 un attacco di viva forza, ma fu prontamente respinto.
Nell' Alto Isonzo un nostro reparto da montagna, dalla posizione di Monte Cukla ad occidente di Monte Rombon, tentava il mattino del 27 un ardito colpo di mano su trincee nemiche disposte in fortissima posizione ed in più ordini sulla sommità del Rombon (metri 2208).
A motivo delle gravissime difficoltà del terreno e dell' accanita resistenza del nemico, che si opponeva ai nostri con fuoco di fucileria, lancio di bombe a mano e perfino con rotolamento di macigni, le nostre truppe riuscirono ad espugnare soltanto alcune delle trincee.
L' avversario resiste tuttora, annidato sulla estrema vetta del monte ed i nostri mantengono con esso strettissimo contatto.
Da esplorazioni aeree risulta che il nemico già si affrettava a porre riparo ai danni arrecati dalle recenti incursioni di nostri velivoli sul campo di aviazione di Aisovizza, quando questo veniva ieri mattina nuovamente bombardato da una nostra squadriglia.
Furono lanciate 120 bombe: due hangars colpiti in pieno, tutto il campo devastato, provocato qua e là qualche incendio.
I nostri velivoli, pure fatti segno per oltre mezz' ora al fuoco di numerose batterie, ritornarono incolumi dall' ardita incursione.

Firmato: CADORNA

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