In Val Sugana nostre esplorazioni spinte verso Cima Cista (2185 metri) dominante da nord-ovest la nostra posizione di Monte Salubio, accertarono che quella vetta era tenuta da un forte nucleo di fanteria nemica con mitragliatrici; il giorno 28 Cima Cista venne attaccata dalle nostre truppe e, nonostante il fuoco di numerose artiglierie nemiche conquistata e mantenuta.
In Carnia la sera del 27 il nemico, dopo un lungo periodo d' inazione, tornò ad accanirsi contro le nostre posizioni di Pal Piccolo, e fu, come sempre, respinto.
Nella conca di Plezzo le truppe già da qualche giorno sono riuscite a spingersi oltre quell' importante borgata e ora la coprono da forti posizioni, sbarrando gli accessi dal Predil, dal' Alto Isonzo e dal vallone dello Slatenik.
Il nemico, impotente a ricacciarci, ha come di consueto aperto intenso fuoco d' artiglieria sull' abitato di Plezzo, producendovi qualche incendio.
Nel Settore di Tolmino vengono segnalati nuovi progressi conseguiti con molta difficoltà dalle nostre truppe sulle alture della fronte occidentale della piazza.
Sul Carso il nemico, in conseguenza d' una nostra abile avanzata, abbandonò alcune trincee che vennero trovate piene di cadaveri, armi e munizioni.
Continuano con ardimento e successo le nostre incursioni aeree dirette sempre contro obiettivi militari.
Ieri furono bombardati la stazione di Vogersko, estesi accampamenti a Kostanjevica e un deposito di munizioni a Sesana.
I nostri velivoli non subirono alcun danno.
Firmato: CADORNA