Nella zona tra Garda ed Adige le nostre truppe, scendendo dal Monte Altissimo di Nago sotto i fuochi incrociati delle artiglierie nemiche dal Biaena e delle opere di Riva, espugnarono il giorno 24 le posizioni di Dosso Casina e Dosso Remit, completando così, con le alture conquistate il 18 e il 19 a nord di Brentonico e di Crosano, il dominio sulla strada da Nago a Mori.
Nei trinceramenti nemici trovammo armi, munizioni, bombe a mano, casse di cottura, scudi, riflettori ed altro materiale da guerra.
Contro le nostre nuove posizioni nell' alta valle della valle del Fella, anche Lusnitz andò in fiamme.
Nella zona del Monte Nero il nemico attaccò ieri due: volte le nostre posizioni sul Mrzli; fu respinto e lasciò 21 prigionieri.
Più violento fu l' attacco che dalla vetta del Vodil esso pronunciò poi contro la sottostante nostra linea di Zatolmin e Mrzli, riuscendo a sfondarla e ad occuparla in parte.
Più tardi, però, nostri valorosi alpini con irresistibile slancio riconquistarono le perdute trincee, prendendovi 70 prigionieri, tra i quali 2 ufficiali.
Sul luogo dell' azione furono sepolti 302 cadaveri nemici.
Sulla collina di Santa Lucia la nostra occupazione raggiunse la Selletta tra la quota 588 e il cocuzzolo immediatamente a sud.
Nella zona di Plava fu ieri espugnato un forte trinceramento detto della «casa diruta».
L' avversario contrattaccò per riprenderlo, ma fu respinto con gravi perdite e lasciò 11 prigionieri.
Sul Carso durante tutta la giornata intensa azione delle opposte artiglierie.
Le nostre batterie del Basso Isonzo provocarono un grave incendio nei pressi di Duino.
Firmato: CADORNA