Nella zona di monte Pasubio respingemmo violenti attacchi fra monte Spil e monte Corno e lungo le pendici meridionali del Roite.
Indi le nostre truppe assalirono le forti posizioni nemiche fra le Sette Croci e il Roite, riuscendo a compiere progressi nonostante le gravi difficoltà del terreno e l' accanita resistenza nemica.
Presero 32 prigionieri.
Nella valle del Posina, azioni di artiglieria e piccoli scontri a noi favorevoli.
Sul torrente Pontebbana (Fella) l' artiglieria nemica bombardò intensamente le nostre posizioni senza farvi danni.
Lungo la fronte Giulia violente azioni delle artiglierie.
Nella notte sul 12 e nella mattinata successiva l' avversario lanciò nuovi violenti contrattacchi, specialmente verso Sober (Gorizia), a mezzodì di Novavilla e in corrispondenza dell' altura di Quota 144 sul Carso.
Fu ributtato ogni volta con gravissime perdite: sulla fronte di un solo battaglione, nelle linee di Sober, furono sepolti 400 cadaveri nemici.
Nel pomeriggio le nostre truppe con vigoroso sbalzo conquistarono sul Carso il terreno interposto fra la linea nemica espugnata nei giorni precedenti e la successiva.
Furono raggiunte le falde occidentali del Pecinka, le prime case di Loquizza e di Hudi Log. Prendemmo circa quattrocento prigionieri, fra i quali una diecina di ufficiali.
Velivoli nemici bombardarono la laguna di Grado ed altre località del Basso Isonzo; qualche vittima nella popolazione e pochi danni.
In combattimenti aerei nel cielo di Gorizia fu abbattuto un velivolo nemico che cadde nei pressi di San Marco.
Firmato: CADORNA