Il nemico, ricevuti affrettatamente rinforzi, con insistenti contrattacchi tenta di arrestare la nostra offensiva ed anche di riprendere le importanti posizioni da noi conquistate.
Gli attacchi, in prevalenza notturni e condotti con la maggior violenza s' infrangono contro la balda resistenza delle nostre truppe, né rallentano lo slancio della nostra offensiva.
Azioni siffatte si ebbero nella notte sul 2 e nel mattino successivo; sul Sexten Stein, alla testata della Rienz; sul Mrzli, nella zona del Monte Nero; a Zagora; nel settore di Plava; lungo le falde del Monte S. Michele e sul Carso.
Ovunque il nemico fu ricacciato con gravi perdite.
La nostra offensiva nella giornata di ieri ci fruttò qualche nuovo successo; a Zagora fu iniziata l' occupazione delle case alte del villaggio e furono presi 72 prigionieri.
Sulle alture ad occidente di Gorizia, un accanito combattimento si svolse nelle vicinanze del villaggio di Oslavia.
Restarono nelle nostre mani 317 prigionieri, fra i quali 4 ufficiali, armi e munizioni in quantità tuttora indeterminata.
Sul Carso le nostre fanterie, efficacemente sostenute dalle artiglierie, riuscirono, dopo aspra lotta, a conquistare altre delle innumeri trincee che solcano in ogni senso l' aspro altipiano; Furono presi una ventina di prigionieri, due mitragliatrici e copioso materiale da guerra.
Continuano pure con avverse condizioni atmosferiche le incursioni dei nostri velivoli, che sfuggendo ai tiri delle numerose artiglierie antiaeree dell' avversario, bombardano con efficacia accampamenti nemici, trincee e stazioni ferroviarie.

Firmato: CADORNA

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