Nella parte montuosa del teatro di operazioni, nebbie fitte e persistenti paralizzarono l' azione delle artiglierie.
Colpi di mano tentati dalle fanterie nemiche contro le nostre occupazioni di Enguiso (Conca di Bezzecca) e di Malga Zuriz (a sud della depressione di Loppio) furono energicamente sventati.
Fallì del pari un tentativo nemico di impadronirsi di Pontafel, in valle Fella.
Lungo la fronte dell' Isonzo la lotta continuò ieri con vigore.
Sgombrate le trincee di Zagora dai cadaveri nemici che le colmavano, la importante località venne rafforzata e mantenuta contro nuovi contrattacchi.
Sulle alture a nord-ovest di Gorizia, e specialmente intorno ad Oslavia, si combatté fieramente e con alterna vicenda, per il possesso delle contrastate posizioni, serrate sempre più da vicino dalle nostre fanterie.
Furono presi al nemico 132 prigionieri, dei quali 3 ufficiali.
Sul Carso, l' avversario, appoggiato dalla fitta rete dei suoi trinceramenti, e sostenuto da batterie numerose e ben celate, contrasta a passo a passo la tenace avanzata delle nostre fanterie.
Il movimento ferroviario sempre più intenso sulla linea di Nabresina svela il frettoloso accorrere di urgenti rinforzi per resistere alla crescente nostra pressione.
Ieri, alternando gli attacchi austriaci con i lavori di approccio, resi più penosi dalla dirotta pioggia, furono espugnate altre trincee e presi circa 100 prigionieri, dei quali 3 ufficiali, due mitragliatrici ed altro materiale da guerra.
Nella notte sul 3, imperversando un temporale, un nostro dirigibile bombardò accampamenti nemici nella piana di Gorizia.
L' aeronave, benché scoperta da luci di razzi e di riflettori e fatta segno ad ininterrotto fuoco d' artiglieria, ritornò incolume.

Firmato: CADORNA

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