Sulla fronte Tridentina il nemico, nonostante gli scacchi subiti nei passati giorni, persiste in saltuarie azioni offensive a scopo di diversione, ma i suoi sforzi sono impotenti a deviare il Comando italiano dagli obbiettivi che si è prefisso.
Nella notte sul 21 violente irruzioni tentate di sorpresa contro le nostre linee avanzate sul passo di Cavento (Adamello), al Ponte di Plubega (Chiese) e in Valle Giumella (Rio Ponale) furono respinte col fuoco.
Fra Garda e Adige, dopo intensa e prolungata azione di artiglierie d' ogni calibro, il nemico attaccò le posizioni del Dosso Alto (sud-ovest del Lago di Loppio e nella Zugna.
Gli assalitori furono ributtati con gravi perdite.
Altri piccoli attacchi tentati nella giornata di ieri in Valle di Posina, sull' altipiano di Asiago ed in Carnia contro le nostre linee del Pal Piccolo, fallirono tutti.
Sulla fronte Giulia, nel settore a nord di Gorizia, il duello delle artiglierie, già vivace nel mattino di ieri, s' intensificò verso sera, senza peraltro essere seguito da azioni di fanteria.
Fu consolidata la nostra occupazione sull' altura di Quota 363 ad est di Plava, dove c' impadronimmo d' un cannone e d' una trentina di prigionieri.
Ad oriente di Gorizia il nemico tentò insistentemente di sloggiarci dall' altura di Quota 126, a sud di Grazigna; l' efficace intervento della nostra artiglieria e dei rincalzi valse ad infrangere ogni volta gli attacchi.
Nella notte sul 21 una nostra aeronave bombardava le retrovie nemiche presso Vogrisca, nella Valle del Frigido, e ritornava poi alla propria base.

Firmato: CADORNA

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