Felicemente iniziata lungo la frontiera del Tirolo-Trentino, la nostra offensiva si propaga e si estende su tutta la fronte sino al mare.
Nelle Giudicarie, ove la espugnazione del Monte Melino fruttò la cattura di abbondante materiale da guerra, furono occupati Monte dei Pini e la borgata di Tiarno inferiore.
In Valle Lagarina il nemico, con l' appoggio delle batterie del Monte Biaena, tentò la sera del 20 un contro attacco contro le nostre nuove posizioni su Monte Crosano.
Fu respinto e toccò gravi perdite.
Alla testa della Rienz le nostre truppe avanzarono contemporaneamente per l' alto massiccio di Monte Cristallo, raggiungendovi l' aspra cresta del Rauchkofl e il piano verso Schluderbach, espugnando trincee nemiche e prendendo alcuni prigionieri.
In Val Folla ardite irruzioni di nostri riparti inflissero gravi danni alle difese nemiche e ci procurarono la cattura di armi e munizioni.
Leopoldskirchen andò preda alle fiamme.
In Valle Seisera forti nuclei nemici furono attaccati, sgominati e messi in fuga e lasciarono sul terreno numerosi cadaveri.
Lungo tutta la fronte dell' Isonzo, da Caporetto al mare, dopo intensa preparazione di fuoco di artiglieria, le nostre truppe nel mattino del 21 iniziarono l' attacco delle posizioni nemiche coperte da estesi reticolati, guarnite da più linee di trincee e difese da numerose forze.
Sotto il violento e concentrato fuoco nemico di artiglieria, di fucileria e di bombe a mano le nostre fanterie, avanzando con slancio e tenacia, conquistarono alla baionetta importanti posizioni:
nella zona di Monte Nero il fortissimo trincerone sottostante alle vette del Mrzli;
nel settore di Tolmino numerose e ben munite trincee sulla collina di S. Lucia;
al nord di Gorizia una solida ridotta sulle falde del Monte Sabotino.
Anche sul Carso le robuste linee avversarie furono rotte in più punti, riparti nemici annientati e dispersi, 1184 soldati e 25 ufficiali fatti prigionieri.
Firmato: CADORNA